La crescente incertezza globale, insieme a fattori economici come l’aumento del debito negli Stati Uniti e i rischi di inflazione, sta alimentando l’interesse per metalli come l’uranio, l’oro e l’argento. Secondo Roberta Caselli, Commodities Investment Strategist di Global X, la situazione attuale presenta diverse opportunità e sfide per gli investitori. Sebbene ci siano previsioni di un abbassamento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve che potrebbe mitigare i costi di opportunità, le banche centrali continuano ad accumulare oro come protezione contro le fluttuazioni geopolitiche.
L’argento si presenta come un metallo con ottime possibilità di crescita, specialmente grazie all’incremento della sua domanda nel settore dell’energia solare. Caselli osserva che nonostante la volatilità dei prezzi, gli investitori hanno mantenuto un interesse costante, come dimostrato dalle quote stabili di argento detenute dagli ETF. Questo comporta una prospettiva rialzista per l’anno che si avvicina. Con l’espansione dell’energia solare, la necessità di argento nei pannelli fotovoltaici continua a crescere, rappresentando così un’importante opportunità per il mercato.
La domanda di argento è supportata anche dal settore tecnologico, dove viene utilizzato in numerosi dispositivi elettronici. Le aspettative di crescita nel settore delle rinnovabili potrebbero dare ulteriore slancio al mercato dell’argento, rendendolo un investimento promettente.
Un’attenzione particolare spetta all’uranio, il cui mercato è previsto in crescita nel 2025 grazie a un insieme di fattori. L’aumento della capacità di energia nucleare è dipendente da politiche globali che favoriscono l’indipendenza energetica. Come sottolineato da Caselli, gli esiti della COP29, che si terrà a fine 2024, potrebbero rinforzare gli impegni a favore dell’espansione del nucleare, con gli Stati Uniti pronti ad aumentare la loro capacità di 35 gigawatt nei prossimi dieci anni.
In aggiunta, il sostegno del governo statunitense, incluso l’Advance Act per l’energia nucleare pulita, dovrebbe spingere ulteriormente la costruzione di nuovi reattori. Se le incertezze geopolitiche, come quelle relative alle restrizioni delle esportazioni russe, possono minacciare l’approvvigionamento, dall’altro lato esse potrebbero incrementare la domanda per capacità di arricchimento e conversione nell’Occidente, rendendo l’uranio fondamentale per la transizione energetica globale.
Guardando al mercato del rame, le proiezioni per il 2025 indicano possibili fluttuazioni significative, causate da limitazioni nell’offerta e un forte bisogno legato alla transizione energetica. Roberta Caselli prevede che la domanda di rame, alimentata dall’espansione delle infrastrutture per l’intelligenza artificiale, rimarrà alta.
Un altro fattore da considerare è l’impatto della Cina sul mercato del rame. Le politiche economiche e gli stimoli della Cina potrebbero avere un ruolo cruciale nell’alleviare le carenze di approvvigionamento. Tuttavia, gli investitori devono restare vigili riguardo agli eventuali dazi commerciali e altre restrizioni che potrebbero influenzare negativamente la stabilità del mercato. La riduzione della capacità di raffinazione del rame, che potrebbe passare dal 75% al 70% a causa delle carenze di concentrati, aggiunge un ulteriore elemento di rischio, facendo dipendere la stabilità del settore da decisioni politiche e dalle dinamiche del mercato globale.